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Come potare una siepe

Come potare una siepe

Elementi decorativi capaci di rendere qualunque giardino affascinante ed elegante, le siepi si presentano come ornamenti di classe che, tuttavia, necessitano di una manutenzione ad hoc; in caso contrario, infatti, non possono crescere rigogliose e sane. Le siepi in molti casi vengono sfruttate come elemento di separazione fra le proprietà, e con un po’ di fantasia possono essere personalizzate e trasformate a piacere. Le persone che hanno a disposizione uno spazio verde, per esempio, possono decidere di ricorrere alle siepi da giardino in sostituzione delle recinzioni classiche, usufruendo così di una soluzione dal notevole impatto estetico e comunque funzionale. certo, è indispensabile che la siepe venga potata con la massima attenzione, in modo che possa crescere vigorosa, dritta e il più possibile folta.

Le cure necessarie per una siepe

Proprio come avviene per ogni altra pianta di un giardino, anche le siepi necessitano di particolari cure senza le quali non possono crescere sane e, quindi, non sono in grado di svolgere il proprio compito, qualunque esso sia. Come si è detto, la siepe può essere sfruttata come mero elemento ornamentale, oppure può servire per segnare un confine, come punto di attrazione all’interno di uno spazio verde o per delimitare dei sentieri. In tutti i casi, la potatura richiede una specifica attenzione, non solo perché deve essere effettuata in periodi dell’anno specifici, ma anche perché richiede una meticolosa cura, affinché la pianta possa avere uno sviluppo ordinato e regolare. Inoltre, è importante che i rami possano crescere in modo armonioso e omogeneo.

Le attenzioni richieste da una siepe

La siepe ha bisogno di essere monitorata in maniera costante, irrigata e concimata, così che il terreno abbia tutte le cure necessarie sin dal momento in cui essa viene piantata. Le operazioni di potatura richiedono la rimozione delle parti malate, nel caso in cui ve ne siano, e dei rami spezzati. Se ce n’è bisogno, occorre effettuare anche dei trattamenti finalizzati a evitare la diffusione della malattia, affinché la stessa non contagi l’intera pianta. Come si sarà intuito, la potatura delle siepi è un intervento che necessita della massima attenzione, per il quale c’è bisogno in primo luogo di attrezzi adeguati. Va detto che non ci sono piante specifiche con una predisposizione a essere trasformate in siepi: di conseguenza, il risultato finale dipende, oltre che dalla scelta della pianta, dalle proprie capacità e dalle proprie conoscenze.

Guida alla scelta della pianta

In generale le piante da siepi risultano più resistenti alle operazioni di potatura, e sono caratterizzata da una chioma piuttosto fitta. Nel caso in cui essa venga potata a intervalli regolari e in modo appropriato, l’effetto che ne scaturisce è decisamente gradevole, simile a un muro verde davvero folto. Per avviare la potatura è necessario avere a portata di mano gli attrezzi che occorrono per tagliare i rami: un paio di guanti da giardinaggio, un tagliasiepi, un paio di cesoie, un paio di bastoncini, un rotolo di spago, dei bastoni e del filo. Con questi strumenti si può essere certi di riuscire a ottenere una siepe dritta, vale a dire priva di irregolarità, in grado di garantire un effetto estetico appropriato. Per la potatura della siepe occorre legare a un bastone un’estremità dello spago, ponendola all’altezza che si desidera.

Come procedere alla potatura

A questo punto lo spago deve essere teso in orizzontale fino a raggiungere la parte opposta della siepe; quindi va legato alla stessa altezza dall’altra parte. Nello svolgere questa operazione, è importante che lo spago sia sufficientemente teso. Dopodiché si può iniziare a potare, basandosi sulla linea formata dallo spago: lo scopo è quello di evitare onde che potrebbero essere poco piacevoli da vedere. La siepe può essere tagliata o con le cesoie o usando il tagliasiepi: questo è un dispositivo che, a seconda dei modelli, può essere elettrico, a batteria o a scoppio. Come si può intuire, il tagliasiepi è più veloce delle forbici, ma ha un punto debole; il suo impiego, infatti, espone le siepi a un più elevato rischio di malattie. Se si decide di utilizzare il tagliasiepi è opportuno essere il più possibile cauti; in presenza di rami spezzati occorre eseguire un taglio obliquo e netto verso l’alto. In seguito, i rami mal potati possono essere ritoccati usando le forbici, e così si previene il pericolo di malattie che potrebbero essere provocate da tagli sfrangiati o ferite.

I momenti migliori per potare la siepe

Sono due i periodi dell’anno in cui le siepi devono essere potate: l’inizio della primavera e l’autunno. Questi, infatti, sono i momenti ritenuti migliori per assicurare una crescita ottimale delle piante. In particolare, in primavera si consiglia di procedere all’inizio di marzo; per quel che riguarda l’autunno conviene agire in ottobre, e comunque prima che le temperature si abbassino troppo. Comunque è possibile prevedere due altre potature, una delle quali dovrà essere eseguita a maggio (mentre l’altra a luglio). Così le siepi vengono regolate più spesso e risultano ben curate, oltre che non eccessivamente folte. Le piante, comunque, non amano essere totalmente spogliate; pertanto avendo abbastanza tempo si può procedere con più sforbiciate, che consentono di evitare potature troppo drastiche. La siepe dovrebbe essere tagliata una volta ogni dieci giorni di pochi millimetri tra aprile e agosto. Da agosto, poi, le potature devono diventare meno frequenti, fino all’arrivo della primavera. Nella stagione invernale non serve potare le siepi per il semplice motivo che esse smettono di crescere. Va detto, per altro, che il periodo di potatura varia da una siepe all’altra, e cioè in funzione della specie. Lo scopo degli interventi di sfoltimento è quello di arieggiare, così che la pianta possa ricevere tutta la luce di cui ha bisogno, anche nella sua parte inferiore. Ciò è possibile, appunto, sfoltendo e rimuovendo gli arbusti storti e i rami secchi che ci sono all’interno.