Può uno stile di arredamento vintage essere anche moderno? La risposta è affermativa, e il risultato complessivo è più che suggestivo, anche se non è semplice riuscire a conseguire l’effetto voluto, per non correre il rischio che l’abitazione assuma l’aspetto estetico di uno show room. È molto divertente mettersi in cerca di mobiletti e complementi di arredo su Internet o nei mercatini dell’usato, ma in alcuni casi il pericolo con il vintage è quello di dare vita ad ambienti confusionari, privi di armonia, a maggior ragione nel caso in cui non si prenda come riferimento un’epoca ben preciso. Per esempio, un arredamento in stile anni ’70 c’entra poco con un arredamento in stile anni ’20. Quel che importa è prestare la massima attenzione ai particolari: coloro che ricercano uno stile anni ’50, per esempio, sono sempre alla ricerca di stampe di pin-up da appendere, mentre quando si vuol ricreare un clima anni ’70 c’è bisogno di una disco ball.
L’effetto show room
Come si è detto, con uno stile di arredamento vintage se non si è cauti si rischia di generare un effetto show room. Non è detto che sia necessario essere designer di interni professionisti per conseguire i migliori risultati, ma di sicuro l’appartamento deve essere strutturato e arredato in modo da riflettere la personalità di chi ci dovrà vivere. Ciò vuol dire, fra l’altro, riuscire a individuare una perfetta armonia fra i dettagli, per non rischiare che la zona living appaia più che altro come un salone espositivo. Per altro, non c’è bisogno che tutto sia vintage: i mobili e i tappeti possono esserlo, ma la carta da parati e i pavimenti – per esempio – possono avere anche caratteristiche differenti. Come si è detto, la parola d’ordine deve essere equilibrio: questo è il traguardo a cui tendere. E non si possono definire a priori delle regole universali, in quanto ognuno sa qual è la soluzione migliore in base ai propri gusti. Questo vale tanto quando si opta per pezzi di recupero, quanto quando si punta su un arredamento vintage dalla connotazione industrial.
I pregi dello stile vintage
Quando si sceglie lo stile vintage in genere lo si fa perché si è interessati e appassionati allo stile degli anni ’60 o a quello degli anni ’70. Un suggerimento degli esperti è quello di non arredare l’appartamento in una sola volta, magari in tutta fretta. Al contrario, c’è bisogno di una buona dose di pazienza, anche perché non è detto che tutti i pezzi che si desiderano siano disponibili e reperibili. Una casa vintage può essere arredata con il tempo, e solo nel momento in cui si è sicuri di avere individuato un pezzo adatto si può procedere a un acquisto. D’altro canto, lo stile vintage ha anche il pregio di essere conveniente dal punto di vista economico. Piuttosto che inserire nel proprio appartamento degli arredi privi di personalità o addirittura mediocri, è una buona idea mettersi alla ricerca di pezzi vintage, grazie a cui gli interni della casa avranno nuova vita. Sempre con la necessaria dose di pazienza.
Il restauro
Per complementi di arredo vintage in molti casi il segreto sta nelle ammaccature e nei difetti che li caratterizzano. La personalità dello stile vintage è evidente e forte, ed è anche per questo motivo che prima di intervenire sui vari mobili con restauri impegnativi o verniciature eccessive conviene pensarci bene. Lo stile vintage prevede delle regole ben precise, e di certo comprare dei mobili di questo stile è ben diverso dall’acquistare dei complementi di design. Infatti, una prerogativa fondamentale dello stile vintage è il fatto che i mobili e gli arredi devono essere vissuti e avere, quindi, un vissuto. È necessario prestare attenzione alle condizioni degli oggetti prima che gli stessi vengano usati per arredare. In particolare, occorre capire se sia il caso o meno di restaurare l’oggetto. A volte si pensa di avere a che fare con pezzi che sembrano impossibili da recuperare, e che invece possono essere valorizzati con un piccolo sforzo. Lo stile vintage, insomma, è anche una questione di cultura.