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Prepararsi all'esame di stato per architetti

Dopo aver conseguito la laurea, tutti i neolaureati in Architettura sanno che per poter esercitare la professione di architetto è necessario superare l'Esame di Stato per Architetti, l'esame che consente cioè di abilitarsi e di potersi iscrivere all'Albo.

Generalmente, questo esame si svolge in due distinte sessioni, una invernale e una estiva, e prevede il superamento di prove scritte e orali.

In seguito alle riforme universitarie, l'albo si è scisso in due sezioni distinte, la A e la B. La A è per coloro che hanno conseguito una laurea magistrale quinquennale, la B è per coloro che sono in possesso della laurea triennale, e che otterranno il titolo di Architetto Junior.

Per il il superamento di questo esame è necessaria, naturalmente, una preparazione molto scrupolosa.

È consigliabile sostenere l'esame immediatamente dopo la laurea, in modo da avere ancora fresche molte nozioni utili.

In ogni caso, è importante sapere bene cosa ci aspetta, in modo da poter organizzare un piano di studi efficace e calibrato, che contempli l'approfondimento degli argomenti con cui si ha minore dimestichezza.

Innanzitutto è importante sapere che occorre una preparazione sia teorica che pratica e che è necessaria molta esercitazione, soprattutto per affrontare al meglio la prova progettuale.

Le prove sono infatti tre, due scritte (un'elaborazione grafica e uno scritto teorico) e una orale (a cui si viene ammessi in seguito al superamento delle prime due).

Durante la prima prova scritta (grafica) sarà necessario sviluppare un progetto completo, quanto più dettagliato possibile. Per fare ciò avrete a disposizione otto ore. I temi su cui verte la prova sono sempre diversi, ma in genere si tratterà di un progetto architettonico o urbanistico, oppure di recupero edilizio.

Per il buon esito di questa prova, il consiglio è di esercitarsi moltissimo a casa, stando ben attenti al tempo che si impiega nella elaborazione di un progetto completo.

Sarà importante prevedere una prima fase di raccolta dati, con l'espressione di motivazioni e considerazioni personali sul tema prescelto, per poi procedere a una chiara schematizzazione del progetto, al dimensionamento accurato e alla composizione spaziale definitiva. Infine, sarà utile procedere alla verifica e alla rappresentazione degli spazi, con le tecniche che vi saranno più congeniali e stando bene attenti alla chiarezza e all'intelligibilità dei contenuti.

I candidati della sezione A dell'albo, dovranno elaborare anche una relazione tecnica di progetto, sempre all'interno delle otto ore.

La seconda prova scritta, da svolgere in circa tre ore, potrà riguardare i più disparati campi dell'architettura, dalla storia alla tecnologia, anche attraverso l'analisi delle varie tendenze intellettuali legate all'architettura.

Infine, l'ultimo passo consisterà in un colloquio con i componenti della commissione d'esame (formata, in genere, da docenti universitari o da architetti e tecnici abilitati). Innanzitutto, vi verrà chiesto di commentare le scelte compiute negli elaborati delle precedenti prove.

Il resto del colloquio potrà essere rivolto a sondare la vostra competenza in relazione alla normativa edilizia, alle nuove leggi in campo urbanistico e alla deontologia e alle funzioni di un buon architetto.


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