I biocarburanti, come i combustibili fossili, sono disponibili in varie forme e soddisfano diverse esigenze energetiche. La classe di biocarburanti è suddivisa in due generazioni, ognuna delle quali contiene un numero di combustibili.
Tra i biocarburanti più utilizzati negli ultimi anni indubbiamente il bioetanolo è tra quelli più usati per l’alimentazione di stufe bioetanolo e biocaminetti.
Indubbiamente i costi e il prezzo del biotenolo ne hanno facilitato lo sviluppo e l’uso che oggi trova largo utilizzo in moltissime abitazioni.
Dal punto di vista chimico rispetto alla benzina il bioetanolo ha un elevato numero di ottani che che garantisce ottime prestazioni, pur avendo un potere calorifico inferiore alla benzina, con un aumento dei consumi pari a circa il 15-30%.
I Biocarburanti di prima generazione sono i biocarburanti "originali" e costituiscono la maggior parte di biocarburanti attualmente in uso.
A questo punto, la maggior parte dei combustibili di seconda generazione sono sottosviluppati e non ampiamente disponibili per l'uso.
I biocarburanti di seconda generazione sono noti anche come i biocarburanti avanzati. Ciò che li differenzia dai biocarburanti di prima generazione è che la materia prima utilizzata nella produzione di biocarburanti di seconda generazione non sono in genere le colture alimentari.
Le colture alimentari possono agire come biocarburanti di seconda generazione solo ed esclusivamente se hanno già raggiunto il loro scopo alimentare. Per esempio, rifiuti di olio vegetale sono una seconda generazione di biocarburante perché sono già stati utilizzati e non sono più idonei al consumo umano. L'olio vegetale vergine, invece, sarebbe un biocarburante di prima generazione.
I biocarburanti di seconda generazione derivano da scorte diverse di alimentazione che spesso vengono usate per estrarre energia da loro. Ciò non significa che i biocarburanti di seconda generazione non possono essere bruciati direttamente come la biomassa.
In realtà, molti biocarburanti di seconda generazione sono coltivati appositamente per fungere da biomassa diretta.
La maggior parte delle volte i biocarburanti di seconda generazione vengono trattati in maniera diversa rispetto ai biocarburanti di prima generazione. Ad esempio i biocarburanti con cellulosa lignea tendono a richiedere diverse fasi di lavorazione prima di essere fermentati in enatolo (e questa ovviamente è una tecnologia di prima generazione).
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